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Testimonianze e Storie di Vita

Storie di adolescenti e adulti autistici

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Storie di adolescenti e adulti autistici

Parlare di autismo senza ascoltare le persone autistiche è come raccontare un viaggio senza averlo mai vissuto. Se per anni si è parlato sull'autismo, oggi sempre più spesso si parla con chi lo vive in prima persona. Adolescenti e adulti autistici stanno conquistando spazi di parola e di visibilità, rompendo stereotipi e pregiudizi, offrendo prospettive preziose per comprendere davvero lo spettro in tutte le sue sfumature.

Queste storie non sono tutte uguali, perché l’autismo non è mai identico da una persona all’altra. Ma tutte hanno in comune un tratto fondamentale: il desiderio di autodeterminazione, la ricerca di accettazione e la voglia di costruire un futuro in cui la diversità non sia vista come un limite, ma come una ricchezza.


Adolescenza nello spettro: identità, scuola, socialità

L’adolescenza è un momento di profondo cambiamento per ogni ragazzo. Per chi è autistico, questo periodo può essere particolarmente complesso: il corpo cambia, le aspettative sociali aumentano, le regole diventano più implicite, i giudizi più taglienti.

Molti adolescenti autistici raccontano di sentirsi “fuori posto”, di faticare a decifrare i codici sociali e a inserirsi nei gruppi. La scuola può essere un ambiente difficile, non tanto per il carico didattico, quanto per la pressione sociale e l'inadeguatezza delle strategie inclusive. Le testimonianze rivelano quanto sia importante il ruolo degli insegnanti di sostegno preparati, dei compagni accoglienti e degli adulti che credono nel loro potenziale.

Ma ci sono anche racconti di conquiste: ragazzi che trovano rifugio e forza nel disegno, nella scrittura, nella musica, nei videogiochi, o nelle passioni scientifiche. Spazi sicuri dove essere sé stessi, senza maschere. È attraverso queste passioni che molti adolescenti trovano la propria identità e iniziano a costruire un percorso verso l’età adulta.


Il passaggio all’età adulta: lavoro e autonomia

L’ingresso nell’età adulta pone nuove sfide: trovare lavoro, gestire il denaro, prendere decisioni indipendenti, affrontare le aspettative della società. Per molte persone autistiche, il mondo del lavoro resta ancora poco accessibile: colloqui basati sulle abilità sociali, ambienti caotici, mancanza di adattamenti e pregiudizi diffusi rendono difficile l’inserimento, anche per chi ha competenze elevate.

Eppure, ci sono esperienze che dimostrano il contrario. Adulti autistici raccontano storie di successo come liberi professionisti, artisti, informatici, educatori, tecnici specializzati. Alcuni trovano spazio in ambienti protetti, altri lottano per farsi accettare in contesti ordinari. In comune, spesso, c’è la necessità di un ambiente chiaro, strutturato, prevedibile e rispettoso della diversità cognitiva.


Relazioni, affettività e sessualità: il bisogno di autenticità

Anche l’affettività e la sessualità sono temi centrali nei racconti delle persone nello spettro. Spesso si tende a infantilizzare le persone autistiche, come se fossero eterni bambini privi di desideri, passioni e sogni relazionali. Nulla di più falso. Molti adolescenti e adulti nello spettro parlano apertamente dei loro sentimenti, dei legami affettivi, delle esperienze di amore, delle difficoltà nel comunicare le emozioni o nel comprendere i segnali dell’altro.

Per alcuni, le relazioni possono essere fonte di ansia o fatica, ma anche di profonda soddisfazione quando si sviluppano in un contesto di rispetto e comprensione. L’autenticità, la trasparenza e la comunicazione diretta sono spesso elementi centrali nelle relazioni affettive vissute da persone autistiche, che cercano legami sinceri e privi di ambiguità.


Autodeterminazione e consapevolezza: essere protagonisti della propria vita

Il filo rosso che attraversa tutte queste storie è il desiderio di autodeterminazione: la volontà di essere ascoltati, creduti, lasciati liberi di scegliere il proprio percorso. Le nuove generazioni di adulti autistici parlano di neurodivergenza come di un’identità da valorizzare, non da correggere. Rivendicano il diritto a partecipare alle decisioni che li riguardano, a definire le proprie priorità, a costruire un’esistenza coerente con il proprio modo di essere.

Molti diventano attivisti, divulgatori, autori, formatori. Alcuni usano i social per raccontare la propria esperienza, rompere il silenzio, creare reti di sostegno. Altri scelgono strade più silenziose ma non meno potenti: vivere pienamente la propria vita, senza vergogna né bisogno di giustificarsi.


Conclusione

Ascoltare le storie di adolescenti e adulti autistici è un atto di rispetto e una fonte inesauribile di apprendimento. Sono voci che rompono il silenzio, che mostrano l’autismo oltre le diagnosi e i manuali, che ci invitano a guardare con occhi nuovi. Dare spazio a queste storie significa riconoscere la dignità di ogni percorso, valorizzare la complessità delle esperienze umane e costruire una società più inclusiva, dove ogni persona possa essere ciò che è, senza dover chiedere il permesso.