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Inclusione scolastica: diritti e ostacoli
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L’inclusione scolastica non è solo la possibilità per un bambino con disabilità di frequentare la scuola. È molto di più: significa essere parte attiva di un contesto sociale, educativo e affettivo, dove ciascuno — con le proprie capacità, limiti e potenzialità — possa sentirsi accolto, valorizzato e sostenuto.
Essere inclusi significa: - Partecipare alla vita scolastica in tutte le sue dimensioni (didattica, relazionale, emotiva) - Sentirsi riconosciuti e rispettati nella propria unicità - Sviluppare competenze, anche se con modalità e tempi differenti - Non essere lasciati indietro, né messi da parte “in nome del buon funzionamento della classe”
Cosa dice la legge: i diritti sono chiari
In Italia, l’inclusione scolastica è un diritto garantito da una delle legislazioni più avanzate d’Europa. Alcuni riferimenti fondamentali:
- Costituzione Italiana (Art. 3 e 34): principio di uguaglianza e diritto all’istruzione.
- Legge 104/1992: stabilisce il diritto dell’alunno con disabilità a frequentare la scuola pubblica in condizioni di pari opportunità.
- Decreto Legislativo 66/2017 (e aggiornamento D.Lgs. 96/2019): introduce il GLO, il profilo di funzionamento e un nuovo modello inclusivo.
- Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità (ratificata in Italia nel 2009): riconosce il diritto all’istruzione inclusiva come diritto umano.
- Linee guida ministeriali sull’inclusione (2009, aggiornate nel 2022): promuovono il modello di scuola “per tutti e per ciascuno”.
Quali diritti spettano a uno studente con disabilità?
Un bambino o ragazzo con disabilità ha diritto a:
- Essere iscritto alla scuola pubblica o paritaria di ogni ordine e grado, senza alcuna discriminazione.
- Disporre di un PEI – Piano Educativo Individualizzato, redatto dal GLO (Gruppo di Lavoro Operativo).
- Essere seguito da un insegnante di sostegno, in base al suo profilo di funzionamento.
- Beneficiare di eventuali figure di supporto (educatore, assistente alla comunicazione, assistenza igienica).
- Usufruire di strumenti compensativi e misure dispensative, per facilitare l’apprendimento.
- Frequentare ambienti accessibili fisicamente e sensorialmente, senza barriere.
- Partecipare a tutte le attività scolastiche, comprese gite, sport, laboratori, ricreazione.
- Essere valutato con criteri personalizzati, coerenti con gli obiettivi del PEI.
Gli ostacoli all’inclusione: quando il diritto resta sulla carta
1. Barriere fisiche
- Edifici inaccessibili (assenza di ascensori, rampe, bagni adattati)
- Aule non adatte a bambini con ipersensibilità sensoriale (rumore, luci, caos)
- Spazi insufficienti per il lavoro individuale o la regolazione emotiva
2. Barriere organizzative
- Insegnanti di sostegno assegnati in ritardo o per poche ore
- Educatori assenti o non formati
- Discontinuità del personale ogni anno
- GLO convocati tardi o in modo superficiale
3. Barriere culturali
- Idee superate (“non potrà mai farlo”, “è troppo difficile per lui”)
- Mancanza di aspettative positive
- Scarsa empatia nei confronti della famiglia o del bambino
- Tendenza a “parcheggiare” il bambino in attività non significative
4. Barriere didattiche
- Mancanza di personalizzazione della didattica
- Assenza di strategie visive o multimodali
- Attività “standard” che non tengono conto dei bisogni specifici
- Valutazioni non adattate, che frustrano il bambino e falsano i risultati
La famiglia: parte attiva del processo inclusivo
Il ruolo dei genitori è centrale. Non sono spettatori, ma co-protagonisti dell’inclusione. Devono:
- Partecipare alle riunioni del GLO (iniziale, intermedia, finale)
- Conoscere i documenti: PEI, PDP, relazioni cliniche
- Essere aggiornati regolarmente sull’andamento scolastico
- Sentirsi ascoltati e rispettati
- Intervenire (anche legalmente) in caso di gravi violazioni
Una famiglia informata e coinvolta fa la differenza, anche per gli insegnanti.
Cosa può fare la scuola per superare gli ostacoli
1. Formazione obbligatoria e continua per tutti i docenti
Ogni insegnante, curricolare o di sostegno, deve conoscere:
- Le basi teoriche della disabilità (in particolare l’autismo)
- Le strategie inclusive (CAA, cooperative learning, didattica visiva)
- Le modalità di valutazione personalizzata
2. Lavoro d’equipe
- Collaborazione reale tra tutti i docenti
- Incontri regolari tra sostegno, curricolari, educatori e famiglia
- Condivisione di materiali, osservazioni e soluzioni
3. Progetti e attività inclusive
- Coinvolgimento del gruppo classe
- Laboratori strutturati e accessibili
- Attività miste che valorizzano le competenze di ognuno
- Tutoraggio tra pari (peer tutoring)
4. Presenza attiva della dirigenza scolastica
Il dirigente deve garantire:
- L’assegnazione corretta delle risorse
- La convocazione dei GLO nei tempi previsti
- Il rispetto del PEI
- Il monitoraggio dell’inclusione come criterio di qualità scolastica
Testimonianze e realtà vissute
Molti genitori raccontano esperienze opposte:
- Scuole che si chiudono in difesa, che vedono la disabilità come un problema.
- Ma anche scuole che accolgono, formano e valorizzano.
In molte classi, l’alunno con disabilità diventa un catalizzatore positivo di empatia, solidarietà, rispetto.
“Quando mio figlio ha fatto il primo disegno insieme ai compagni, è stato come se tutta la classe avesse vinto qualcosa.”
(Maria, mamma di un bimbo autistico in seconda elementare)
Conclusione: l’inclusione è un bene comune
L’inclusione scolastica non è un lusso, non è “una gentile concessione”, né una strategia a beneficio solo degli alunni con disabilità. È un diritto e una responsabilità collettiva.
Includere davvero significa:
- educare alla diversità
- costruire relazioni sane
- migliorare la scuola per tutti
Superare gli ostacoli è possibile, ma serve coraggio, consapevolezza e alleanza educativa.
📎 Vuoi agire? Ecco cosa puoi fare subito:
- Leggere il PEI e chiedere spiegazioni se qualcosa non è chiaro
- Partecipare attivamente alle riunioni scolastiche
- Documentare eventuali criticità con email, PEC o incontri
- Chiedere il supporto di associazioni territoriali o avvocati esperti in diritto scolastico