Puglia Autismo
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Supporto Psicologico e Benessere Familiare

Gruppi di ascolto e auto-mutuo aiuto

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Gruppi di ascolto e auto-mutuo aiuto

Un aiuto che nasce tra pari

I gruppi di ascolto e auto-mutuo aiuto rappresentano una forma di sostegno psicologico non professionale, in cui le persone accomunate da esperienze simili (in questo caso, l'essere genitori di bambini nello spettro autistico) si incontrano per condividere vissuti, emozioni, difficoltà e strategie.
Non ci sono gerarchie, né diagnosi: solo ascolto, empatia e confronto. È proprio questa parità tra i partecipanti a rendere i gruppi così potenti ed efficaci.


Un sostegno riconosciuto anche dalle istituzioni

Il valore di questi gruppi è riconosciuto anche a livello normativo e istituzionale:

Legge 328/2000 – “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”

Art. 16: «Le associazioni di auto-mutuo aiuto sono parte integrante della rete dei servizi sociali e sociosanitari, e possono essere coinvolte nei Piani di Zona come soggetti attivi».

Piano Sociale Regionale della Puglia 2022–2024

Sottolinea l’importanza di “favorire la nascita e il rafforzamento dei gruppi di auto-aiuto e di ascolto fra familiari, per affrontare il carico emotivo e organizzativo derivante dalla disabilità”.

Linee Guida sull’autismo del Ministero della Salute (2011)

Riconoscono che «i gruppi di famiglie costituiscono un importante fattore di resilienza e coesione sociale, contribuendo a migliorare la qualità della vita».


Perché partecipare a un gruppo di auto-mutuo aiuto?

  • Condivisione: raccontare il proprio vissuto in un ambiente non giudicante aiuta a sentirsi compresi.
  • Sostegno emotivo: sapere di non essere soli nelle difficoltà alleggerisce il carico psicologico.
  • Scambio di strategie: chi ha già affrontato una situazione simile può offrire consigli pratici.
  • Crescita personale: ascoltare storie di resilienza ispira a reagire con maggiore consapevolezza.
  • Prevenzione del burn-out: partecipare regolarmente a un gruppo riduce lo stress e il senso di isolamento.

In presenza o online: come trovarli

Gruppi territoriali – Molti sono organizzati da associazioni locali, consultori familiari o direttamente dai Servizi Sociali dei Comuni.
Comunità online – Forum, chat Telegram, pagine Facebook e incontri su piattaforme digitali si sono moltiplicati, soprattutto dopo la pandemia.

Esempi in Puglia: - Sportelli d’ascolto attivati tramite i Centri di Salute Mentale o i Piani di Zona


Il ruolo dell’ascolto attivo

Partecipare a un gruppo di auto-mutuo aiuto non significa solo parlare, ma soprattutto saper ascoltare. L’ascolto attivo è una forma di rispetto profondo per il vissuto dell’altro, ed è uno strumento trasformativo. Attraverso l’ascolto:

  • Si crea un clima di fiducia
  • Si stimola la riflessione personale
  • Si riconoscono emozioni inespresse
  • Si valorizza l’esperienza altrui

Linee guida per creare un gruppo

Vuoi avviare un gruppo nella tua zona? Ecco i passi chiave:

  1. Definisci il tema e il target (es. genitori di bambini piccoli, fratelli adolescenti, ecc.)
  2. Stabilisci una frequenza regolare (es. ogni 15 giorni, in presenza o online)
  3. Trova uno spazio accogliente e riservato (consultorio, scuola, biblioteca, associazione)
  4. Promuovi il gruppo tramite locandine, social e passaparola
  5. Scegli un facilitatore (non serve essere psicologi, ma avere empatia e capacità di gestione)

In conclusione

Confrontarsi con altri genitori è una delle risorse più preziose per affrontare la vita quotidiana con un figlio autistico. I gruppi di ascolto non risolvono i problemi, ma offrono gli strumenti emotivi per affrontarli con maggiore forza e lucidità.

Non sei solo. In Puglia e in tutta Italia, esiste una rete silenziosa ma potentissima: quella delle famiglie che si sostengono a vicenda.